lunedì 3 ottobre 2011

Comunicato stampa di UNHCR, OIM e Save The Children

LAMPEDUSA DICHIARATA PORTO NON SICURO, A RISCHIO IL SALVATAGGIO IN
MARE.

Preoccupazione per la prassi del trattenimento dei migranti su navi

ROMA - L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati
(UNHCR), l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e
Save the Children - che dal 2006 operano all’interno del Centro di
Soccorso e Prima Accoglienza di Lampedusa come partner nel Progetto
Paresidium - esprimono la propria preoccupazione in merito alla
decisione delle autorità italiane di dichiarare Lampedusa porto non
sicuro.
Tale decisione rischia di indebolire l’intero sistema di soccorso in
mare di migranti e richiedenti asilo e al tempo stesso di aumentare la
complessità ed il livello di rischio delle operazioni di salvataggio.
Non essendo infatti più previsto attraccare a Lampedusa, l’effettiva
capacità di soccorrere della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza
verrebbe compromessa dalla distanza necessaria per raggiungere un altro
porto - es. Porto Empedocle a 120 miglia nautiche - specialmente in
tutti i casi di condizioni meteo-marine avverse e laddove vi siano
persone con urgente bisogno di cure mediche, minori e persone in
condizione di vulnerabilità.
Pertanto le organizzazioni partner di Praesidium auspicano che il
centro di Lampedusa possa al più presto essere ripristinato al fine di
poter svolgere in condizioni dignitose una funzione di prima accoglienza
e transito, ospitando i migranti per il tempo strettamente necessario
alle attività di assistenza ed identificazione, in attesa del rapido
trasferimento in apposite strutture sul territorio.
Pur consapevoli della particolare pressione a cui è stata sottoposta
l’isola negli ultimi tempi e dell’attuale limitata capacità delle
sue strutture di accoglienza, le tre organizzazioni partner ritengono
importante, al fine di salvare vite umane, che Lampedusa rimanga
comunque un porto di approdo.
Inoltre, in riferimento ai recenti episodi di trattenimento de facto di
migranti a bordo di navi, le organizzazioni esprimono contrarietà
riguardo ad una prassi che solleva una serie di dubbi in merito alle
condizioni di permanenza e alla sua stessa legittimità, in assenza delle
garanzie previste dalla legislazione vigente. UNHCR, OIM e Save the
Children auspicano che tali prassi non siano reiterate e che, quanto
prima, le autorità competenti trovino soluzioni adeguate in linea con
quanto previsto dal diritto italiano ed internazionale.

Uffici stampa per informazioni:
UNHCR: 06 80212318
OIM: 06 44186207
Save the children: 06 48070023

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