venerdì 12 agosto 2011

COMUNICATO STAMPA dell'ARCI

Lampedusa: migranti trattenuti in violazione dei diritti e nel degrado

L’ente gestore boicotta la presenza dell’Arci

La denuncia degli operatori dell’associazione  autorizzati
 a entrare nel cpsa dell’isola


L’Arci, impegnata da anni nella tutela dei diritti umani dei migranti e dei richiedenti asilo, è stata recentemente autorizzata dal Ministero dell’Interno a svolgere le proprie funzioni di ente di tutela in favore dei cittadini stranieri all’interno del cpsa di Lampedusa. 
L’Arci è presente con volontari sull’isola sin dal 2005. Fino all’autunno gli attivisti dell’associazione svolgeranno attività di assistenza durante gli sbarchi, monitoraggio della situazione nel centro, raccolta di testimonianze sui ‘viaggi’ e sulle condizioni nei paesi d’origine e di imbarco, informazione sulla condizione giuridica dei migranti trattenuti, informazione sulla legislazione italiana sull’immigrazione e l’asilo, tutela dei minori, delle categorie vulnerabili, dell’unità familiare, assistenza nell’accesso alla procedura d’asilo, tutela legale dei migranti ‘economici’, assistenza del migrante e richiedente asilo nei trasferimento sul territorio italiano tramite il numero verde nazionale dell’Arci e la rete territoriale dell’associazione presente in tutte le città.
Dall’esperienza che i volontari stanno conducendo sull’isola e nel centro emergono diverse problematiche, riassumibili in due categorie: da una parte il perdurare delle detenzioni illegali, la scarsità delle informazioni fornite ai detenuti sui loro diritti a cominciare da quello d’asilo (che viene per esempio sistematicamente negato ai tunisini, tutti inviati nei CIE nonostante il deposito della richiesta spesso avvenuta con l’assistenza di legali dell’Arci), il mancato invio dei richiedenti asilo nelle strutture preposte (CARA), scegliendo, in contrasto alle disposizioni di legge, la detenzione nei CIE.
Il secondo gruppo di problematiche riguardano la gestione del centro di contrada Imbriacola. L’ente cui è affidata ha messo in atto ormai un vero e proprio boicottaggio nei confronti degli operatori dell’Arci, per i quali, nonostante le autorizzazioni del Ministero e della Prefettura, è sempre più difficile muoversi liberamente all’interno del cspa. Non è difficile immaginare i motivi di tali ostacoli, dato che in più occasioni l’associazione ha denunciato la situazione di degrado cui sono costretti i trattenuti .Dalle condizioni igieniche, alla mancanza di vestiario adeguato, ai ritardi nell’assistenza sanitaria, all’inadeguata accoglienza offerta ai minori spesso abbandonati a se stessi, alla scarsa e cattiva qualità del cibo, alle difficoltà a entrare in contatto coi legali che dovrebbero assisterli…una situazione che va radicalmente modificata, nel rispetto dei diritti dei migranti e dei compiti affidati all’ente gestore che per svolgerli viene retribuito.

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