venerdì 19 agosto 2011

Report Lampedusa 13 agosto

Da dopo gli arrivi del 13/08  il centro di contrada Imbriacola è stracolmo di persone, ben oltre la sua capienza. In un contesto del genere può accadere di tutto. Oggi è successo che un bambino tunisino che sembra non avere più di 12 anni ha litigato con un minore Gambiano di circa 17 anni. L’origine del contendere è incerto: un furto da parte del bambino, secondo il gambiano, un’aggressione immotivata secondo il piccolo tunisino. I due sono vicini di materasso. Abbiamo diviso i ragazzi. Il bambino impaurito, piangeva e lamentava di sentire dolore a un piede scalzo, come lo sono i piedi di molte altre persone. Per fortuna una donna tunisina porta con se il bambino a lavarsi la faccia e a calmarsi.
Storia di ordinaria “follia”, cartina di tornasole di un mondo “altro “.
Nella palazzina riservata ai minorenni ci sono anche maggiorenni, molti sono costretti a dormire fuori dalle strutture.
 Una parte dei nuovi arrivati ha sistemato il “materasso” di gomma piuma dove c’è posto, alcuni sul selciato in bilico tra gradino e marciapiede altri sulla nuda terra, cercando, prima, di ripulire il posto usando come scopa rametti di pino e altri mezzi di fortuna. I ragazzi della “lite” dividono il pezzo di marciapiede e lo scalino. Uno accanto all’altro coperti di plaid minuscoli, lenzuoli di carta e incerati. Intorno a loro dormono  sulla terra  molti adulti, tra cui diverse famiglie  con bambini di pochi anni, in alcuni casi di pochi mesi. Intorno immondizia ovunque. Bottiglie, rimasugli di cibo, mozziconi di sigaretta ed altro. Nell’aria odori di tutti i tipi. Sudore, puzzo di piedi, tanfo di urina.  bagni ci sono, ma non sono sufficienti e data la situazione sono sporchissimi. Le sistole che sono di solito usate per fare le pulizie vengono normalmente utilizzate  per fare la doccia o il bucato che le donne sbattono e strizzano cercando così di ovviare alla sistematica mancanza di sapone. Tutto intorno appesi ovunque panni ad asciugare. Per terra un dedalo di rigagnoli d’acqua sporca passano accanto ai materassi. Fa caldo quando i ragazzi iniziano a litigare, fa caldo come al solito in questi giorni a Lampedusa, un caldo umido e appiccicoso, che fa venire la voglia di fare sempre la doccia o di passare la giornata dentro lo splendido mare di questa isola. Ma questi ragazzi non possono andare al mare, annoiati e indifferenti aspettano di andarsene da qui. Alle volte cercano di giocare ma si scontrano spesso con una folla d’adulti annoiata e nervosa quanto loro. E sempre vengono rimproverati. Non c’è spazio per giocare e rincorrersi. Non c’è spazio neanche per sedersi. In un contesto come questo è facile che scoppi la lite. Anche la sistematica mancanza di beni di prima necessità - scarpe, indumenti, sapone -porta la gente a derubarsi tra di loro, con conseguenti liti. Passando davanti alla palazzina per i minorenni, si vedono affacciati dalla terrazza o dalle finestre tutti uomini alcuni con la barba alcuni visibilmente sopra 40 anni.
 Dal 13 agosto sono arrivate circa 3000 immigrati. Due navi, una di 1100 e una di 450 persone da allora sono partite. Altri piccoli trasferimenti con l’aereo o con il traghetto sono stati effettuati ma considerando che nel centro erano presenti oltre 600 ospiti è facile immaginare che i 1000 posti disponibili nei centri di Lampedusa (c.d. Contrada Imbriacola e Loren), non sono sufficienti per ospitare le persone presenti. Malgrado l’emergenza non sono stati aperti altri posti come l’area marina o altri luoghi. Anche se non c’erano stati sbarchi consistenti da giorni, i centri non erano stati svuotati, ma bensì’ erano pieni oltre la metà dei posti a disposizione. Dall’inizio dell’anno ad oggi sono state decretate due emergenze, ma basta un giorno di arrivi consistenti che l’accoglienza riservata ai migranti invece che essere organizzata e strutturata è completamente priva del minimo necessario, come posti letto, bagni o vestiario. Gli arrivi dei migranti sono contenuti all’interno della struttura invece che essere indirizzati e gestiti. Le operazioni di identificazione e successiva distribuzione dei beni vanno a rilento e alle volte richiedono giorni.
Forse stasera arriverà una nave a portare via un po’ di gente, però risolverà poco dato che per stanotte sono previsti nuovi arrivi. E intanto le persone si innervosiscono e contrada Imbriacola diventa ogni giorno di più una polveriera pronta a scoppiare per una rissa o una epidemia.

Nessun commento: